Apple iPhone 6 Plus: ne ho uno da circa tre settimane.
Bello, sinceramente BELLO. Ha un design accattivante, devo ammetterlo. Dal punto di vista estetico quelli di Cupertino, non sbagliano mai un colpo !
Dimensioni generose, molto generose!
5,5 pollici, 16 centimetri per 8 centimetri, per un peso di soli 172 grammi.
Grande, veramente grande!!! Soprattutto se passi ad un iPhone 6 Plus dopo 4 anni e rotti di iPhone 4.
A parte l’ impatto estetico, che ha sempre la sua importanza, salta subito all’occhio, fin dal suo primo utilizzo, una risposta praticamente immediata senza lag di ritardi (eh bhè, da uno smartphone che costa circa 800 euro, mi sembra il minimo). Ma io provengo da un uso intensivo di un vecchio iPhone 4, che è sopravvissuto a circa un centinaio di cadute di media altezza e continui aggiornamenti software che lo hanno trasformato in un fermacarte con cui ogni tanto, e con molta pazienza, puoi telefonare, ricevere e, se hai tempo per aspettare che le app si aprano, addirittura navigare. Nulla che una degna formattazione non possa risolvere.
Ma torniamo all “Aifonone” (iPhone 6 Plus).
Ho una mano grande, non come quella di Gianni Morandi, ma abbastanza grande dal riuscire ad utilizzarlo con l’ausilio del pollice per tutta la sua lunghezza. Non è stato così semplice all’inizio ma ci si abitua molto velocemente. Lo schermo è decisamente nitido e grande, e agevola molto la lettura di una pagina web o di un social network. Sembrano sciocchezze ma, per una talpa come me, uno schermo di queste proporzioni a metà tra uno smartphone ed un tablet è veramente godibile: evviva i phablet!
Niente male, anche se a dirla tutta, proprio questa novità andrebbe contro il pensiero di Steve Jobs che cercava quasi compulsivamente di proporre apparati sempre più piccoli ed “ergonomici” che si distinguessero dagli enormi “phablet” proposti dalle tante società concorrenti.
Sopravvive chi si sa adattare e Apple, lo ha saputo fare, si è adattata alle esigenze di tantissimi utenti che, come me, volevano uno smartphone performante ma con uno schermo più ampio. Personalmente, questa “mossa” strategica ha convinto addirittura uno come me che non ama affatto il pensiero “Appleiano”; uno che, anzi, lo ha sempre visto come una terribile limitazione all’utilizzo effettivo di un apparato di tale “importanza”. Non è piacevole che una società mastodontica come la Apple possa stabilire come utilizzare uno smartphone, che imponga determinati limiti, che stabilisca delle linee guida che, se vogliono essere infrante, si debba ricorrere al JailBreak per colpa di un sistema operativo blindato.
iPhone 6 Plus: l’assistenza
C’è sempre Android per gli “smanettoni” duri e puri, ma un pigro della mia portata ha bisogno di un processo di assistenza che gli garantisca l’immediato intervento e, devo ammetterlo, l’assistenza Apple fa la differenza. Non devi spedirlo a Milano, non devi aspettare uno o due mesi. Hai problemi e sei in garanzia? Vai da un qualunque Apple store e quegli odiosi nerd con la maglietta blu risolvono il problema in quattro e quattr’otto.
Li odio, ma sono efficaci.
Dopo questa piccola digressione, torniamo al mio “Aifonone”
Ho notato che alcune applicazioni non sono ancora state ottimizzate per l’iPhone 6 Plus, ma si adattano alla risoluzione facendo un’ operazione di “upscaling” della grafica. In molti casi, va bene, ma in altri ho notato un leggero effetto di “blur” nei bordi. Nulla di grave chiaramente ma mi aspetto che una prossima release dei programmatori includa una risoluzione nativa, così come a suo tempo accadeva sui primi modelli dell’iPad.
Il processore Apple A8
Il processore: un A8, SoC a 64 bit dual-core a 20 nanometri, installato sia sull’iPhone 6 che sull’iPhone 6 Plus, derivato dall ‘A7 montato sull’Iphone 5s di per se già performante, ma splendidamente ottimizzato con punti di risparmio energetico che si aggirano fino al 50 % rispetto al suo precedessore. Da sottilineare che entrambi i processori A7 e A8 utilizzano la tecnologia “Metal” che, in sinergia con iOS 8, permetteranno interessanti applicazioni che sfrutteranno sia la CPU che la GPU con prestazioni molto performanti. Oltre il processore A8, c’è il coprocessore M8, che riduce il carico di operazioni monitorizzando e rilevando tutti i movimenti dell’utente. Interessante l’introduzione del barometro, che permette di monitorizzare con estrema precisione tutti gli spostamenti dell’utente, e le variazioni d’altezza, tutte registrate su un’interessante app che mostrerà all’utente quanti passi, sono stati fatti durante la giornata, quante scale. Chiaramente, questo si tradurrà in applicazioni sportive ancora più precise.
Per chi fosse interessato, è stata introdotta anche la tecnologia NFC per i sistemi di pagamento Apple Pay. In pratica, la possibilità di effettuare un pagamento utilizzando il proprio dispositivo con riconoscimento dell’impronta digitale. Interessante: una tecnologia non ancora molto diffusa, ma di sicuro interesse.
Un pregio: La batteria!
2915 mAH di batteria garantiscono fino a due giorni di utilizzo. Nel mio caso arriviamo abbondantemente a fine serata con un utilizzo intensivo con ancora un 40 % di energia. Probabilmente uno di motivi che mi hanno fatto tornare al Melafonino. La ricarica è decisamente veloce, in meno di un paio di ore hai ricaricato quasi completamente lo smartphone…questo decisamente MI PIACE !!!
Foto e Video
8 megapixel di tutto rispetto, diaframma ƒ/2.2 di Sony con tecnologia “Focus Pixels” con un notevole miglioramento nella qualità delle foto, soprattutto durante la messa a fuoco. Nell’iPhone 6 Plus è stato introdotto anche uno stabilizzatore ottico delle immagini e grazie ad una serie di controlli manuali supplementari, hanno reso, a mio avviso la fotocamera dell’ IPhone 6 Plus una delle migliori in circolazione.
Ottimi anche i video. Puoi registrare a 1080p con 60 fps (fotogrammi per secondo). Con l’ausilio dell’ottimo stabilizzatore, si può anche registrare in Slow Motion a 240 fps con un risultato a dir poco straordinario.
La prima nota dolente: 1 GB di RAM?!
Poco, troppo poco, soprattutto per gli standard attuali. Per il momento il S.O. non ne risente affatto ma, come già accaduto per i suoi predecessori, i continui aggiornamenti tenderanno ad appesantire ulteriormente il S.O. con inevitabili lag dovuti alla poca disponibilita di RAM. 800 euro per uno smartphone: non voglio il “minimo sindacale” di ram, ne esigo TANTA !!!
Un piccolo consiglio: se deciderete di acquistarne uno, NON prendete la versione a 16GB di ROM. Decisamente troppo pochi. Riuscireste ad istallare alcune app, scattarte delle foto e girare pochi video; considerando che il S.O. da solo occupa oltre 3 giga di spazio che tendono ad aumentare, esaurirete la ROM in pochi giorni. Il modello con 32GB di ROM inspiegabilmente non è stato prodotto: considerate eventualmente l’opzione del 64GB come minimo sindacale, fidatevi.
Considerazioni finali
Da detrattore di Apple, da smanettone e appassionato, credo di dover ammettere che Apple ha fatto un gran lavoro. Il mio IPhone 6 Plus va che è una meraviglia. In macchina Siri si è rivelata veramente utile, soprattutto in quei momenti in cui ti ritrovi in mezzo al traffico ma non devi perdere di vista le altre macchine: “Hey Siri, cerca Società Taldeitali a Roma, dammi mappa e chiama il numero”. 😀 Ganzissimo! “Lo fa anche Android” direte voi. Si, ma “Lei” lo fa meglio. Già provato 🙂
Utilissima la possibilità di sbloccarlo con le impronte digitali: ne ho inserite 4 in modo da adattarmi a tutte le esigenze. Lo so, lo fanno già da anni alcuni modelli Android.
Per il mio modo di utilizzare gli smartphone, la scelta di un dispositivo doveva avere tre caratteristiche:
- Schermo ampio;
- Batteria che durasse VERAMENTE e…
- Molta memoria.
Per la memoria ho sbagliato per una serie di circostanze, ma rimedierò al più presto. Lascio acceso il telefono 24 ore su 24 ed ogni tanto, la mattina, devo disattivare la scheda Wi-Fi e riaccenderla. Inspiegabilmente, ogni tanto, la connessione si congestiona; controllo sugli altri dispositivi ed il collegamento c’è. La colpa è quindi del mio iPhone 6 Plus. Nulla di preoccupante, ma ogni tanto devo fare questa fastidiosa operazione.
Nel complesso, darei un 8. Il prezzo a mio parere è troppo alto. Peccato: avrei dato anche un 9 e mezzo.
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