Finalmente ho preso la decisione giusta: investire in un disco SSD per sostituire l’hard disk Toshiba del mio portatile. Ma scelta fu più saggia!
Cosa ho fatto di preciso al mio PC?
Adesso il mio PC “vola” letteralmente, complice anche l’aggiornamento fatto alla RAM (sono passato da 4 a 12 Gigabyte) e al Sistema operativo: da Windows 7 32bit a Windows 7 64bit.
Se la RAM ha contribuito a rendere il mio HP Elitebook 2570p molto più stabile e affidabile anche nei task più impegnativi, il disco SSD Samsung 850 Evo appena montato ha reso il sistema decisamente veloce. Ma non poco, proprio tanto!
Ora il collo di bottiglia per quanto riguarda le prestazioni, è rappresentato solo dalla scheda video che però, essendo integrata nella scheda madre, non può essere sostituita o upgradata. Sigh!
Disco SSD per notebook: quale ho preso?
Devo dire che sono stato un paio di giorni con il dubbio: quale modello prendere? Di che brand?
Alla fine ho ridotto ad una shortlist composta di due soli modelli.
Come ho fatto a scremare?
Innanzi tutto per capacità di archiviazione: il mio HDD aveva 320GB su 2 partizioni. Il nuovo, per forza di cose, doveva avere una capacità maggiore, visto anche il fatto che bisogna prevdere di “lasciare” circa il 10% dello spazio per l’over provisioning.
Detto questo, i modelli in commercio o sono da 250GB o da 500GB (non prendo in esame quelli nell’intorno inferiore o superiore). Per questo ho acquistato un disco ssd 500gb.
Di quale marca?
Sono stato tentato dall’idea di prendere un modello “cinese” magari su siti quali gearbest o geekbuy et similia. Poi ho pensato che il disco è una delle componenti più sollecitate e più importanti di un PC, anche in relazione al fatto che mi scoccerebbe non poco perdere dati per un mio errore di valutazione.
Quindi sono andato su Marche blasonate.
Tralasciando tutte le altre discriminanti, ho ristretto a Crucial e Samsung.
I dischi in oggetto erano quindi:
Vista la differenza di prezzo relativamente esigua, ho scelto il Samsung. La scelta è stata, secondo me, azzeccata. Proprio Samsung, infatti, fornisce tutto il software e tutte le procedure a corredo per una sostituzione rapida ed indolore:
- Samsung Magician
- Data Migration
- Firmware updates
L’istallazione del disco SSD interno
Grazie proprio a Data Migration e all’ottimo cavetto Sabrent adattatore da USB 3.0 a SSD/SATA, sono riuscito a collegare il disco ssd per notebook al PC, a farlo riconoscere in un attimo e ad avviare la clonazione totale del disco, partizioni comprese, in meno di un’ora!
Una figata pazzesca!
Fatto questo, ho semplicemente spento il PC, aperto il retro, sotituito l’hard disk, riacceso il PC e…
Magia: tutto a posto e configurato perfettamente.
Alla fine, perché sostituire il mio HDD con una unità SSD?
Spero che si sia capito: per rendere il mio PC più veloce e reattivo. Anche per questioni di sicurezza durante il trasporto. Infatti, non avendo il disco SSD interno parti mobili e delicate al suo interno, si può trasportare il proprio portatile senza troppi patemi d’animo.
Certo, c’è anche da dire che le unità di memoria SSD non sono eterne, anzi! Molte sono garantite solo per qualche anno in termini di conservazione dei dati.
Ma non allarmatevi!
Se non siete dei sovrascrittori seriali di file, la SSD vi darà molte soddisfazioni per molti e molti anni.
Perché il disco SSD non è eterno?
Perché rispetto alla RAM, memoria volatile, la memoria delle SSD non è volatile, quindi conserva i dati salvati anche il assenza di tensione.
Ipotizzando che si carichi e scarichi una cella di memoria per tante e tante volte, il nostro disco SSD durerà comunque per molti anni. Si parla, potenzialmente, anche di migliaia di anni (dato che diminuisce al numero di dati scritti all’anno).
Come massimizzare la durata della nostra unità SSD?
Nonostante queste unità flash abbiano una durata definita e non eterna, possiamo comunque utilizzare pochi semplici accorgimenti per tenerle in salute e preservare quindi i nostri dati:
Utilizzare la funzionalità di Over Provisioning
I brand più diffusi sconsigliano vivamente di saturare la capacità del proprio disco SSD. E’ buona norma attivare con le applicazioni dedicate l’Over Provisioning, riservando quindi una percentuale di spazio libero non partizionato. Questo spazio verrà utilizzato come memoria tampone.
Non fare mai il Defrag
Questa operazione va fatta solo sui dischi magnetici per evitare che la testina che legge e scrive non debba fare troppi movimenti ampi avanti e indietro. Nelle SSD è inutile perché il tempo di accesso alle celle di memoria è identico!
Invece, lo spostamento dei cluster di dati, tipico della deframmentazione, aumenterà le operazioni di scrittura che usurano la SSD.
Ove possibile, abilitare l’opzione TRIM
Questa possibilità serve a contrassegnare i dati come cancellabili o come errati al sistema operativo, permettendo quindi la più facile comunicazione con l’unità disco a stato solido.
Fare backup!
Eh si! Come per molte altre situazioni, è sempre consigliato salvare comunque i propri dati in un’altra unità come copia di sicurezza.
Benché la durata assicurata del vostro disco SSD sia comunque ampia, può succedere di tutto: sbalzi di tensione, urti, etc.
Sono molto contento del mio disco SSD Samsung
Lo avrete sicuramente capito leggendo le righe sopra! 🙂
Bando alle ciance, credo che tutti dovrebbero pensare di aggiornare le proprie macchine con questa nuova tecnologia di memoria. E’ relativamente poco cara, utile, veloce, duratura.
Cosa aspettate? Fateci una pensata.
Prezzo unità SSD su Amazon
Qui trovate qualche suggerimento di acquisto su portale Amazon, sia per i dischi, sia per l’interfaccia di collegamento esterno per la clonazione.
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